
Conferenza sui cambiamenti climatici
Conferenza sui cambiamenti climatici
Il giorno 23 maggio nell’Aula Magna dell’I.I.S.S.” Sobrero” si è svolta un’interessantissima conferenza sui cambiamenti climatici e sulla ormai problematica diffusione della plastica a livello planetario. Molte erano le classi presenti sia dell’Istituto “Sobrero”, del “Leardi” e del liceo “Balbo” che hanno attentamente ascoltato tematiche di grande attualità. Il relatore é stato lo scrittore Nicola Nurra, autore del saggio “Plasticene-L’epoca che riscrive la nostra storia sulla Terra”, ma che in realtà è anche docente all’Università di Torino, è un biologo marino; ha voluto porre l’attenzione su una realtà che sta diventando sempre più problematica in molte parti del mondo, ma soprattutto in Italia e nel Mediterraneo. E’ stato forte il suo appello nel far vedere il futuro, che in realtà è già un presente, a fronte di un’incapacità dell’uomo di agire e ridurre le emissioni inquinanti in termini di CO2 e di altri inquinamenti fisici che stanno occupando tutti gli ecosistemi, come ad esempio la diffusione planetaria della plastica, che sta formando delle vere e proprie isole, atte a soffocare la fauna ittica.

Ha fatto notare che, se ognuno di noi fosse più attento a ciò che ci succede intorno, vivendo in modo consapevole e col desiderio di saperne di più, comportandosi diversamente, ciascuno nel proprio piccolo, si potrebbe fare molto per dare una svolta poi a livello collettivo. Abbiamo assistito a momenti di cronaca e di trasformazione delle stagioni e degli eventi atmosferici che ci fanno parlare dell’anno più caldo, di eventi che passano dalla siccità all’eccesso di precipitazioni, come in questi giorni si è verificato in Emilia Romagna; l’inverno al contrario è stato avaro di pioggia, pertanto ha modificato i livelli dei laghi dalla montagna al Lago di Garda, per arrivare fino ai fiumi come il Po, oppure agli eventi negativi dalla Marmolada all’Isola di Ischia.

Il libro, che il docente-scrittore ha presentato, aiuta, raccontando storie documentate e scientifiche, portando molti esempi.. Ad esempio nella zona artica e in particolare in Groenlandia, si scopre che l’estate degli ultimi anni ha avuto un continuo incremento della temperatura media giornaliera: ad es. la media del mese di giugno, che dovrebbe essere di 1,5°, ha superato in alcune zone della Groenlandia i 22° C. In 10 anni, le temperature medie della regione siberianasono aumentate da 4° a 21/25°C. Che cosa sta accadendo nell’Artico e perché così in fretta? Nell’estremo Nord, il riscaldamento avviene a una velocità doppia rispetto al resto del pianeta. I satelliti e le immagini che Google ci propone ci mostrano la perdita di superfici ghiacciate della Groenlandia negli ultimi trent’anni. Così vale per l’Antartide e lo smembramento di enormi distese di ghiaccio che scivolano verso il mare: si parla di192.000 kmq, una zona grande quanto 149 volte l’area metropolitana di Roma, che stanno scivolando verso la baia di Pine island.
Ritornando vicino, al mar Ligure meridionale, una “base” di osservazione dell’ambiente marino e dell’infinita varietà di organismi che lo popolano, con le loro reti e dipendenza di ogni specie con le altre, a partire dal plancton. Da queste osservazioni deriva il titolo del libro. I polimeri plastici sono un problema serio per l’ambiente marino. Lunga è la storia di come questo frammenti minuscoli arrivano nelle acque mondiali. Arrivano dalle imbarcazioni, dalla pesca: partono anche dai nostri consumi e da tante altre fonti. Tra le conseguenze, le trasformazioni di ecosistemi e il rischio sempre più provato di un possibile ingresso nella catena alimentare,; quindi di un nuovo ambiente e della salute che si collegano tra di loro. Poi ci sono le analisi aggiornate di che cosa sta succedendo alla corrente del Golfo, che è qualcosa di più di un meccanismo di spostamento delle acque in base alle temperature, ma fa parte ed influenza fenomeni oceanici su scala planetaria, arrivando, se cambia, a modificare anche il clima europeo.
E qui, come nel Mediterraneo, si osservano gli spostamenti di habitat di pesci e organismi (ad esempio vegetali come alghe), le specie “aliene” nei nostri mari, – oltre 1000 – in Italia 265 – in bilico tra la ricerca di nuove condizioni e la riduzione fino all’estinzione futura di varie specie. Sono purtroppo – dice l’autore- tutte non proprio buone notizie. I dati parlano chiaro e non autorizzano ripensamenti e ritardi. Il display a cristalli liquidi a Manahttan NY-USA segna quanto manca al momento in cui si possono fare scelte per contenere il riscaldamento entro 1,5°. Che cosa fare? In molti stati e situazione nel mondo un numero crescente di sistemi e impostazioni educative bibliche che riguardano tutti gli ordini scolastici hanno formalizzato in tutti i piani di studio corsi ambientali interdisciplinari focalizzati sul parametro sostenibilità, approfondendo studi e ricerca ambientale con presenze nella natura e delle sue cure, in pratiche ambientali territoriali. Quando lo faremo in Italia? I ragazzi hanno ascoltato attentamente i dati che sono allarmanti e che richiedono un cambiamento di rotta immediata.