Laboratorio artistico 2C

Laboratorio artistico 2C

Sono secoli che l’espressione dell’arte è utilizzata da innumerevoli civiltà per raggiungere una completa consapevolezza del proprio io e del mondo che ci circonda. 

Nonostante l’indirizzo tecnico dell’Istituto Sobrero abbia una salda connotazione scientifica, la professoressa Carlotta Demartini ha proposto agli alunni della classe 2C Itis un laboratorio artistico.

La docente ha affrontato un percorso tra le parole chiave dei testi poetici che ha permesso di introdurre ai ragazzi tre forme artistiche molto particolari: l’haiku, il calligramma e il metodo Caviardage.

Dopo aver descritto le tipologie di produzione su cui lavorare, gli alunni hanno potuto scegliere a quale brano applicare la tecnica selezionata e cominciare ad elaborare il proprio capolavoro. I risultati sono stati molto vari: un mare in tempesta, una profonda riflessione sulla spiritualità, il mezzo busto del sommo Dante Alighieri.

Ogni gruppo, la classe si è infatti liberamente suddivisa in coppie, si è cimentato in ciò che riteneva più aderente alla propria sensibilità.

Un prodotto particolarmente raffinato è stato elaborato da Marzia Codrino e Desiree Penna: “Quale opera, se non quella del sommo poeta, rappresenta meglio la nostra letteratura? Siamo partite da questa domanda per capire che il calligramma faceva proprio al caso nostro” Le ragazze si sono quindi cimentate in un mezzo busto di Dante, delineato dalle parole delle più celebri terzine della Commedia. “Abbiamo ragionato su come ad ogni cantica potesse essere associato un colore della bandiera italiana: il rosso del sangue e delle fiamme infernali, il bianco della purezza paradisiaca e il verde della speranza delle anime nel Purgatorio”. Inoltre Marzia e Desiree hanno deciso di curare nei minimi dettagli anche il carattere con cui scrivere i testi scelti: uno spigoloso stampatello maiuscolo per rappresentare le urla di dolore dei gironi dell’Inferno, un carattere leggero ma per alcuni tratti raddoppiato per il Purgatorio, a metà strada tra il mondo terreno e quello celeste, e un corsivo voluttuoso ed elegante come le visioni di Dante nell’Empireo.

Ancora differente l’esito delle riflessioni di Andreas Serban e Marco Grotto: un haiku è stato il frutto di un intenso lavoro. Accompagnato dai versi Nel mare scuro/un suono si disperde/come l’anima, un mare burrascoso è illuminato soltanto da una lanterna scintillante che fluttua al di sopra delle violente onde. “La semplicità di questo componimento di origine giapponese ci ha colpiti; poche sillabe che possono diventare un mezzo per esprimere emozioni potenti come lo smarrimento dei giovani di fronte alle difficoltà che la vita ci pone davanti”. 

L’emotività, tipica della poesia lirica, è invece alla base dell’elaborato di Iris Flores e Beatrice Merlo. La tecnica scelta è quella del Caviardage; le ragazze sono infatti partite da un testo in prosa nel quale hanno selezionato alcune parole chiave che sono state salvate dall’annerimento della restante parte del testo. 

La poesia creatasi, dal titolo Mi sto innamorando, è stata quindi evidenziata attraverso l’uso del colore rosso: spruzzi su tutta la superficie del foglio incoronano i versi “Ho preso una cotta/il cuore in gola, euforico,/leggero come il vento./Il cuore col singhiozzo…fila a meraviglia” e un cuore, in una rappresentazione anatomicamente precisa, conclude l’opera che si rivela particolarmente emozionante nella sua semplicità.