Ascanio Sobrero

Ascanio Sobrero appartiene all’esigua schiera di chimici che hanno fatto onore all’Italia nella prima metà dell’Ottocento.Fino ad allora erano apprezzate solo le scoperte e l’opera del fisico Avogadro, del Malaguti (che viveva in Francia, rifugiato politico),di Piria e del Solmi. Nacque a Casale nel 1812 e si laureò in medicina a Torino. Si appassionò molto agli insegnamenti di Giovanni Giobert, in ciò sollecitato dallo zio, barone generale Carlo Sobrero, il quale era già stato a Stoccolma, presso lo studio del chimico Berzelius. Così Sobrero si avvicinò con entusiasmo alla chimica; ma riconoscendo che a Torino l’ambiente di ricerca era alquanto dimesso, all’età di 28 anni si recò a Parigi nel laboratorio di Pelouze ( 1840 ) e poi in Germania, a Giessen , nel laboratorio di Liebig (1843). Nel laboratorio parigino si studiava da molto tempo il comportamento dell’acido nitrico sui diversi corpi organici; a questo si interessò il Sobrero.

Ritornato in Italia frequentò il laboratorio chimico dell’Arsenale di Torino. Nel 1846 trattando la mannite (che si estrae dalla manna fornita dal “fraxinus”, dallo zucchero fermentato e dall’inulina che contengono i tuberi della dalia) scoprì la nitromannite, un nuovo esplosivo detonatore, preferibile al fulminato di mercurio, pericoloso da fabbricare, da conservare e da manipolare. In quell’anno scoprì analoghe proprietà nello zucchero di canna nitrico o saccarosio fulminante (materia che nel 1874 Nobel chiamò anche “Vixorite”). Nel 1847 scoprì il più potente di tutti gli esplosivi, la piroglicerina e poi la nitroglicerina.

Non si deve credere che Sobrero pensasse solo ad un prodotto esplosivo a vantaggio della guerra: egli riteneva che queste materie che andava man mano scoprendo, sarebbero servite all’industria ed alla tecnica in generale, per scavare gallerie, aprire canali, demolire ostacoli che diversamente non avrebbero potuto essere rimossi.

Già nel febbraio 1847, Sobrero in una memoria all’Accademia delle Scienze di Torino, presentò un campione di nitroglicerina relativamente consistente (pesante 300 grammi) già conservata ad Avigliana. Fece notare comunque la difficoltà di uso di tale prodotto: aveva già fatto l’esperimento di battere piccole gocce di nitroglicerina col martello sull’incudine rilevando la grande energia esplodente. Aveva anche scoperto la sua azione sull’economia animale e s’avvide che era venefica. Tuttavia egli che era un medico studiò su se stesso, oltre che sugli animali, l’azione della nitroglicerina, e la trovò molto utile nella cura dell’angina pectoris e dell’emicrania. Usata in soluzione alcolica, in piccole dosi di 0,5 o 1 milligrammo, dopo 2 minuti sviluppa un’azione dilatante dei vasi che fa cessare il crampo delle due malattie.

Sobrero fece quindi importanti esperimenti scoprendo certe proprietà del guajacolo (molto usato ora in farmacia come espettorante e per la cura delle malattie polmonari) e del tetracloruro di piombo. Altri esperimenti condusse sullo zolfo colloidale, sull’olivile, e su una materia dalla formula C10 H18 O2 che il noto chimico inglese Harmstrong chiamò successivamente “Sobrerolo” in onore dello scopritore.
Fù Alfred Nobel, sotto l’indicazione del padre Emanuel fabbricante d’armi che, trattando la nitroglicerina di Sobrero nel 1866, per caso trovò il modo di imbrigliarne il potere esplosivo, miscelandola con polvere inerte, creando così la “dinamite” (dal greco “Dunamis” = forza),e da questa la balistite, esplosivo quattro volte più potente della vecchia polvere nera.
Ascanio Sobrero non volle mai ammettere di aver inventato terribili mezzi di distruzione e, prima della sua morte avvenuta a Torino nel 1882,volle ancora puntualizzare “che non è il mezzo usato dall’uomo al servizio della sua cattiveria da Caino in poi” che andava condannato, ma la cattiveria stessa dell’animo umano.

Sobrero a Casale aveva parenti, e una sua nipote sposò lo statista Giovanni Giolitti.

L’Amministrazione Comunale, già da molti anni, ha intitolato al suo nome una via urbana (parallela a via Roma ).