Ginevra Castelli e il suo futuro negli USA

Ginevra Castelli e il suo futuro negli USA

Ginevra Castelli, casalese, 19 anni appena compiuti e un futuro negli Stati Uniti. Dopo aver brillantemente concluso l’esame di Stato presso l’Istituto Sobrero, dove ha frequentato il corso internazionale, è stata ammessa allo Stevens Institute of Technology di New York, situato proprio a 250m dalla Carlo’s Bakery di Buddy Valastro. “Ho scelto un percorso di laurea in Industrial/Management Engineering, -spiega Ginevra- per coniugare lo sguardo tecnico su nanotecnologie, software e intelligenza artificiale agli aspetti più sociali dell’economia e ai risvolti più prettamente finanziari. Le mie attuali prospettive, tuttavia, potrebbero cambiare: sono in lista d’attesa anche per l’Università di Berkeley e il Virginia Polytechnic Institute. La percentuale di ammissione è molto bassa e la competizione cresce esponenzialmente ogni anno nel campo di ingegneria.

Il processo di selezione dei candidati nelle università americane è completamente diverso rispetto agli atenei italiani. Mi sono rapportata con entrambi i sistemi: ho sostenuto con successo il test di ammissione al Politecnico di Milano al termine del quarto anno e nel corso del primo quadrimestre della quinta mi sono dedicata alle candidature presso le facoltà statunitensi. Le application (domande di ammissione) mi hanno portato via sei mesi e tanto sonno. Ogni college è differente, soprattutto il sistema delle UC (Università della California), che hanno un portale a parte. In comune con le altre università richiedono un certificato linguistico, l’esame SAT o ACT (American College Test), in alcuni casi le pagelle della scuola superiore, e l’elaborazione di un di curriculum comprensivo di tutte le attività formative, curricolari ed extracurricolari svolte durante il percorso scolastico. Successivamente mi è stato richiesto di fornire dati personali riguardanti anche la mia condizione famigliare. 

Determinanti, infine, sono stati gli “essay”, ovvero degli elaborati scritti in cui si descrive un proprio talento, un business plan o le esperienze più significative del proprio percorso scolastico e formativo: ogni parola usata può essere decisiva per l’ammissione in un processo di valutazione a tutto tondo come quello americano.

Come mi sento in questo momento? Malinconica ed entusiasta, un ossimoro! Al liceo ho vissuto tanti momenti indimenticabili: è stato un lungo percorso di crescita e non mi sembra vero di averlo appena concluso. Sono grata alle persone che ho incontrato, compagni e insegnanti. Ho già vissuto negli USA per sei mesi, durante il primo quadrimestre della quarta superiore, ed è stato proprio grazie a quell’esperienza che ha ho potuto guardarmi dentro e capire che cosa volessi veramente: sono molto contenta di partire tra poco, finalmente questo mio sogno, nato dall’altra parte dell’Oceano nel bel mezzo di una pandemia, si sta realizzando.