"Quel povero Casale"

"Quel povero Casale"

Al Sobrero la presentazione del libro “Quel povero Casale. Alessandro Manzoni tra letteratura, storia e musica” di Mattia Rossi.

Che la città di Casale Monferrato venga ripetutamente citata all’interno dei “Promessi Sposi” è noto pressoché a tutti, ma quale ragione ha spinto Alessandro Manzoni ad inserirla nel suo più celebre romanzo? Mattia Rossi, giornalista de “Il Monferrato” ed esperto critico musicale, ha provato a risalire al collegamento tra Casale e il poeta milanese con il suo ultimo volume. Per Rossi, fu la condanna alla guerra e un forte sentimento di solidarietà a spingere Manzoni a chiamare in causa Casale sin dalla prima edizione del “Fermo e Lucia”, dal momento che, nel corso della storia, il capoluogo del Monferrato viene continuamente assediato. Ma è l’amicizia con Giovanni Arcangelo Gambarana, un compositore monferrino di inizio ‘800, a rappresentare il collegamento più solido tra Casale e Manzoni, dato che fu proprio Gambarana a comporre gli accompagnamenti musicali del “5 Maggio” e di “Pentecoste”.

Tra i due nacque poi un’amicizia, indotta dall’amore che Manzoni nutriva per la musica e che lo spingeva a far esibire alcune “accademiole”, dirette per l’appunto dal musicista casalese, nella propria abitazione. Quando, per i numerosi insuccessi a teatro, Gambarana fu costretto ad abbandonare Milano, i due continuarono comunque a frequentarsi e tra loro si stabilì una lunga corrispondenza, che si è protrasse fino alla morte del compositore monferrino. Rossi ha poi dedicato la frazione finale del proprio intervento alle domande dei ragazzi, soffermandosi soprattutto sull’importanza dello studio di Manzoni a scuola, e successivamente ha ringraziato il preside Riccardo Rota e i docenti presenti in aula per l’invito.